Il dipinto nasce da una riflessione sul tema dell’ascesa, che ho scelto di trattare partendo da spunti autobiografici. L’ascesa è strettamente legata all’idea di elevazione, in primo luogo fisica – salire verso l’alto – ma anche metaforica – ascendere nel senso di migliorare la propria condizione, di risollevarsi.
È su questa seconda accezione del termine che si concentra il mio lavoro, una rappresentazione metaforica e simbolica del viaggio di miglioramento di sé.
Verso la luce prende spunto da una situazione reale e normale – una gara di nuoto per salvamento, specialità trasporto manichino – ma la usa come metafora per parlare del grande sforzo necessario a superare le difficoltà e accettare il cambiamento. Ho scelto di snaturare l’ambientazione originaria facendo emergere l’immagine da un fondo nero, dal quale la nuotatrice si allontana con difficoltà ma anche con decisione, dirigendosi dall’oscurità verso acque calme, limpide e luminose. Il suo procedere è reso più difficile dal peso del manichino, cosi come è difficile e faticoso mantenere l’intento di migliorare il proprio stato dovendo sempre combattere contro ricordi e pregiudizi.