Questo dittico è nato da una riflessione sui cambiamenti che la nostra realtà ha subito a causa della pandemia da Covid-19. Le circostanze che hanno portato alla sua realizzazione non avevano nulla di eccezionale: mi trovavo all’ingresso di un impianto natatorio in attesa del rilevamento della temperatura, attenta a mantenere la distanza tra gli utenti in coda. In quel frangente non ho potuto fare a meno di constatare ancora una volta come una circostanza quotidiana quale l’ingresso in piscina abbia acquisito caratteristiche nuove che le hanno fatto perdere di componente umana in favore di una impersonale formalità tesa anche tra persone che si conoscono da tempo. Come scrive Aristotele l’uomo è per sua natura un essere sociale, che non si era quasi mai trovato a doversi proteggere dal contatto con gli altri su così larga scala, e questo fatto porta a chiedersi se basterà la fine dell’emergenza per tornare al modo di relazionarsi che avevamo prima. In quella fila ho ripensato a un estratto di realtà pre-Covid ma non riuscivo più a collocarla nel presente, a incasellarla nelle nuove modalità di convivenza. Quello che ne è derivato è una frattura, la rappresentazione visiva di un unico che prima della pandemia era tale e adesso attende di assumere una nuova forma.
Social distancing
Olio su tela
35x100 cm
2020
Collezione Privata(ITA)