L’identità è immutabile? La persona che siamo oggi è la stessa di sei anni fa, di dieci? Quando e perché siamo cambiati? L’opera nasce da una riflessione sulla relazione tra Identità e Tempo. Noi nuotatori spesso finiamo per identificarci – e identificare anche i compagni di squadra – grazie alla combinazione di colori dei nostri materiali. In acqua, tutti con cuffia identica e occhialini, in mezzo a movimento e rumore, ci si riconosce soprattutto per il costume che assume il ruolo di identità cromatica temporanea. Ogni nuotatore ha una storia che può essere ricostruita anche attraverso quella seconda pelle che è il costume, dal quale a volte è particolarmente difficile separarsi proprio per via questo mix di identità e ricordi che lo caratterizza, pure se il tessuto è logorato dall’uso fino a renderlo inservibile. In Identità in costruzione ho sia rappresentato pittoricamente un costume che ha segnato la mia esperienza agonistica, sia scelto di inserirlo realmente nel lavoro applicando alcune sue parti sulla tela. Come una tenda di sipario che richiama i panneggi della tradizione pittorica classica, il costume lascia spazio a un autoritratto a misura reale che ne indosserà per sempre una parte: la me stessa che nuotava con quei colori non riesco più a trovarla così come era, ma è stata un ‘tassello’ fondamentale per la costruzione della persona che sono adesso e per questo ho voluto fissarne sulla tela l’essenza che ne rimane, un’eco del passato che si è portata fino ad oggi mutando impercettibilmente ma con costanza nel misterioso e affascinante scorrere del tempo.
Identità in costruzione
Tecnica mista su tela
150x100 cm
2020
Disponibile