Questo dipinto nasce come tentativo di immaginare le conseguenze sull’uomo e sull’ambiente di un eventuale conflitto globale nel XXI secolo. Ho scelto di rappresentare un luogo comunemente ritenuto bello, desiderabile, da proteggere, e di alterarlo giocando coi colori e le forme fino ad arrivare a un ipotetico scenario post apocalittico dove non è rimasto quasi più nulla da salvare. La scelta è ricaduta su uno scorcio dell’isola di Sant’Antioco nel sud della Sardegna, che mi aveva colpito per la presenza di piccole piscine naturali che formavano dei microcosmi a sé stanti tra gli scogli levigati. E’ un’opera cui sono particolarmente legata perché l’ho realizzata in un periodo difficile non solo a livello geopolitico ma anche personale, per questo può essere letta pure come metafora visiva della mia – ma penso ampiamente condivisa – condizione di neo trentenne alla deriva che si scontra con modelli e valori tradizionali difficilmente replicabili nella società odierna.
2084
Olio su tela di iuta
180x120 cm
2022
In Galleria(Febo e Dafne, Torino)