Anche quest’opera usa il riferimento al mondo della navigazione come metafora per parlare di quel luogo, fisico o interiore, che consideriamo il nostro nido: un luogo dove nonostante il turbinio del mondo esterno – le vette minacciose che incombono su un cielo rossastro che sa di catastrofe imminente – la nostra essenza più profonda può rifugiarsi e rigenerarsi. Magari in una casa, con una certa persona, o anche solo nel ricordo.
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Olio su tela
130x100 cm
2024
Disponibile